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Segrate, oltre agli aerei anche i tir

Dopo la polemica relativa all'inquinamento acustico causato degli aerei di Linate, sorge un nuovo disturbo per gli abitanti di Redecesio: gli oltre 500 tir che attraversano quotidianamente il quartiere segratese

Non bastavano gli aerei. Ora il disagio arriva anche via terra. Stiamo parlando degli oltre 500 tir che, tutti i giorni, attraversano il quartiere segratese di Redecesio. E gli abitanti insorgono. Ancora.

Già qualche settimana fa abbiamo parlato della diffida legale contro l’Enac consegnata in tribunale dal legale del comitato Redecesio vivibile. Ora il comitato torna a farsi sentire a causa del rumore assordante provocato dai tir che attraversano quotidianamente il quartiere, provocando non pochi diasagi agli abitanti della zona.

A parlare è Mario Nadin, portavoce di Redecesio vivibile e membro della lista civica Insieme per Segrate, che ha dichiarato a Il giorno: “La nostra è una situazione invivibile: non abbiamo solo il rumore aeroportuale con gli oltre 60 mila aerei all’anno, ma anche il traffico veicolare diretto all’intermodale con oltre 500 tir giornalieri carichi anche di prodotti altamente pericolosi. In aggiunta c’è la linea ferroviaria che collega Milano con tutto il Nord Italia e da ultimo il passante con un treno ogni 8 minuti. Tutto questo senza alcuna protezione. Durante l’amministrazione Colle ci fu promessa l’installazione sulla ferrovia di una barriera antirumore per alleviare il fastidio ai residenti confinanti.

Ma a oggi nulla è stato fatto. Sempre in quel periodo, ci fu assicurato anche che, per i 50 camion diretti all’Intermodale, l’ingresso sarebbe avvenuto solo attraverso la viabilità speciale, invece non solo la nuova viabilità non esiste, ma i tir sono diventati 500. Noi di Redecesio vorremmo un po’ di attenzione perché, oltre ai doverosi tributi versati, contribuiamo al bilancio comunale con quegli importi (tra 90 e 100 mila euro annuali) che il ministero delle Finanze eroga dal 2004 a favore del nostro Comune per compensare il rumore che noi sopportiamo, attraverso l’addizionale sul diritto di imbarco per il sedime aeroportuale”. 

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