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Segrate, insultava e maltrattava dipendente cingalese: condannato

È stato condannato a due anni e mezzo di carcere il titolare di una ditta di Segrate che insultava e malmenava il dipendente cingalese. Su di lui la condanna di maltrattamenti con l'aggravante dell'odio razziale

Due anni e mezzo di carcere. Ecco quanto dovrà scontare P.M., 38 anni, titolare di un’azienda di lamiere a Segrate condannato per i maltrattamenti ai danni di un dipendente cingalese.

Anton R., immigrato 47enne, assunto nel 2001 come lattoniere presso l’azienda dell’imputato, è stato ripetutamente insultato con frasi discriminatorie e di natura razzista e, dopo essere stato preso a calci e pugni il 13 maggio 2009, si è licenziato. Il gup Andrea Salemme ha condannato l’imputato a due anni e mezzo per maltrattamenti con l’aggravante razziale prevista dalla legge 1993 all’articolo 3, che stabilisce un aumento della pena fino alla metà di quella applicata. Ha inoltre sottolineato che, a causa del comportamento scorretto del titolare, anche gli altri impiegati si permttevano di insultare il dipendente cingalese. Oltre alla pena da scontare, P.M. dovà versare all’ex dipendente una provvisionale di 30 mila euro.

Il giorno riporta le dichiarazioni di Corrado Mandreoli, segretario alla Camera del Lavoro di Milano: “Il sopruso si traveste da atteggiamento familiare nelle piccole aziende senza sindacato. Molti immigrati incassano ogni giorno insulti ma non reagiscono per paura di perdere il lavoro. Normalmente lo stesso datore di lavoro dovrebbe tutelare i dipendenti e il suo esempio condiziona l’ambiente. Per questo, la sentenza di ieri segna un esempio da tenere presente”.

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